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SERVE UN FAIR PLAY STRADALE


Di Mauro Sorbi – Presidente Osservatorio Educazione Stradale Regione Emilia Romagna

La sicurezza stradale è da tempo un valore prioritario per la Regione Emilia-Romagna che, al fine di ridurre il numero di vittime e il costo sociale causato dagli incidenti stradali, interviene con azioni di educazione, formazione e diffusione della cultura della sicurezza stradale, in collaborazione con le Istituzioni e le Forze dell'Ordine, attraverso l’Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza.

L'Unione Europea, peraltro, in questi anni ha ribadito più volte i propri obiettivi per la sicurezza stradale, chiedendo di dimezzare il numero delle vittime nel decennio 2011-2020.


Per proseguire nel percorso virtuoso, occorre oggi passare anche da un’assunzione di responsabilità dei singoli utenti della strada.

Questo salto culturale può essere favorito dalla consapevolezza che la strada è uno spazio pubblico e sociale condiviso, in cui una proficua e intelligente convivenza tra le diverse tipologie di utenze presenti può essere raggiunta grazie al contributo attivo di tutti.

Bisogna stimolare l’empatia, la propensione a mettersi nei panni dell’altro, cioè di chi utilizza un mezzo diverso.


E’ fondamentale che tutti gli “attori stradali” siano consapevoli delle esigenze altrui e degli effetti delle proprie scelte.

Per raggiungere questo obiettivo è determinate mettere in comunicazione i diversi fruitori, promuovere ed attivare un dialogo per condividere le diverse esigenze ed atteggiamenti che ci si aspetta l’uno dall’altro, mettendo a confronto i soggetti/oggetti della circolazione stradale, per concorrere al miglioramento di una mobilità sostenibile, della coesione sociale e per la condivisione dello spazio pubblico


Queste le motivazioni che hanno portato l’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione Emilia-Romagna a chiedere la disponibilità a partecipare agli incontri per la progettazione di una campagna di comunicazione per sottolineare la necessità di un rapporto di reciproco rispetto sulla strada, tra tutti gli utenti: pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti e conducenti di veicoli ad uso pubblico (bus e taxi).


Il progetto, in via sperimentale, si attuerà nel territorio dell’area metropolitana, con la sottoscrizione di un accordo fra tutti i rappresentanti degli utenti della strada, che non avverrà in luogo istituzionale chiuso, ma tra la gente, in Piazza Maggiore.

A seguire vari interventi di comunicazione sui vari mezzi per raggiungere e coinvolgere il maggior numero di bolognesi.


Al tavolo, attivato recentemente, hanno aderito membri delle Associazioni più rappresentative dell’area di Bologna dei ciclisti (Fiab, Uisp, Lega Ambiente e Federazione ciclisti italiana), dei motociclisti, dei taxisti (Cotabo e CAT), del trasporto pubblico locale (dirigente TPER e sindacati autisti TPER), della Curia, dell’ACI, di un comitato di pedoni, della Polizia Municipale, oltre al Disability Manager del Comune di Bologna.


Stante la notevole presenza degli studenti, abbiamo ritenuto indispensabile invitare anche il mobility manager della nostra gloriosa Università.

Il messaggio finale della campagna è che il fair play di ciascuno rende la strada un luogo di incroci di vita.

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